Tanto rumore per nulla. È la sensazione sempre più diffusa tra chi si confronta quotidianamente con la promozione degli artisti. Anche quando il lavoro viene svolto da promoter o uffici stampa di primo livello, ottenere risultati rilevanti o anche semplicemente soddisfacenti sta diventando sempre più difficile.
Nella maggior parte dei casi, alla fine del ciclo promozionale, l’artista non assiste a un cambiamento apprezzabile della sua situazione, né in termini numerici, né dal punto di vista della reputazione. Tranne rare eccezioni, il piano media proposto dagli uffici stampa non riesce a garantire all’artista reale attenzione da parte dei media, ma solo una presenza “tecnica”, che spesso si esaurisce nel copia e incolla di un comunicato stampa.
I TEMPI SONO CAMBIATI
Ma cosa sta succedendo? Il problema, ancora una volta, ha a che fare con la mediatizzazione nell’era digitale e con l’idea (tanto cara agli artisti e a tanti promoter) di trovarsi ancora nel sistema della comunicazione top down della rassicurante era analogica. Oggi, in mezzo all’enorme quantità di informazioni che invadono quotidianamente la nostra vita, un ufficio stampa ottiene risultati significativi soprattutto quando l’artista che promuove è già piuttosto noto e l’annuncio che lo riguarda è una notizia “succosa” per la stampa di settore.
Di contro, un nuovo artista è in genere “notiziabile” solo se collegato a un avvenimento di rilievo, oppure portatore sano di un’idea forte o di un’attività interessante, curiosa, notevole. In caso contrario, il nostro caro musicista di belle speranze otterrà una serie più o meno ampia di articoli minori, che riempiranno soltanto le pagine interne di qualche piccolo giornale o sito web, l’ego dell’artista e le tasche dell’ufficio stampa.
CONTENT IS KING
A quanto pare, quella che nell’era digitale comincia a non funzionare più è l’azione promozionale prettamente “informativa”, che diffonde la notizia così com’è senza agganciarla a una strategia d’azione cucita addosso all’artista, sulla base delle caratteristiche del progetto.
Per “bucare” la cortina di fumo del sovraccarico mediatico dell’era digitale, devi produrre un contenuto sorprendente e di grande qualità, non solo dal punto di vista musicale. “Content is King” ha detto una volta Bill Gates. Più passano gli anni, più il mondo digitale si satura, e più questo concetto acquisisce importanza e valore.
Ma del resto, considerando i piccoli budget che gli artisti emergenti hanno a disposizione, come potrebbe un ufficio stampa di un certo peso riuscire a gestire in modo personalizzato e specifico la promozione di ogni singolo progetto a cui lavora?
HAI BISOGNO DI UN UFFICIO STAMPA?
All’inizio del tuo percorso molto probabilmente non hai l’assoluto bisogno di coinvolgere un ufficio stampa. E neanche di ingaggiare un promoter che lanci il tuo singolo in radio. Certo, un ufficio stampa quotato potrebbe farti comodo, ma solo se concepito come supporto e amplificatore di una serie di attività ideate e gestite direttamente da te e dal tuo team.
Lo sviluppo della strategia promozionale di un artista dell’era digitale non può e non deve essere pensato come un meccanismo rigido e automatizzato. Necessita di idee creative e azioni non convenzionali che possano sorprendere, incuriosire e coinvolgere gli utenti che fanno parte del tuo pubblico potenziale.
ENTRA IN CONTATTO CON I GIUSTI INTERLOCUTORI
La scelta delle specifiche azioni da compiere dipenderà ovviamente da fattori che variano a seconda del progetto da “comunicare”, del racconto da ideare, del target a cui mirare.
Dal punto di vista pratico, con il supporto della tua squadra, sarà importante creare e aggiornare costantemente una rubrica con nomi e contatti di promoter, blogger, micro e macro influencer, editor di canali e playlist, persone che ritieni rilevanti, amici influenti. A queste persone dovrai riuscire a far arrivare gradualmente e quasi “naturalmente” le tue uscite.
Parte del tuo lavoro di comunicazione dovrebbe quindi puntare a entrare in contatto con questi operatori selezionati, far conoscere loro ciò a cui stai lavorando e provare a interessarli e incuriosirli attraverso la costruzione di una vera e propria struttura “percettiva” attorno al tuo progetto.
Per riuscirci non esiste un metodo standard. Dipenderà dalla tua capacità di coinvolgere senza provare a vendere, dal racconto che saprai ideare e dal modo in cui riuscirai a generare risonanza con le persone con cui entrerai in contatto. E, anche e soprattutto, da quanto sarà effettivamente interessante e coinvolgente la musica che proporrai.
RACCONTA PRIMA DI PROMUOVERE
Oggi la chiave di una buona comunicazione è “raccontare prima che promuovere”. Insomma, stiamo parlando ancora una volta della qualità della mediatizzazione che riuscirai ad affiancare al tuo messaggio musicale e di quanto saprai raccontarti efficacemente attraverso il tuo storytelling.
Pensa e metti in opera una narrazione che tenga conto della tua storia, delle tue logiche, delle tue emozioni e racconta tutto attraverso step intermedi, tappe rilevanti del tuo percorso sincero, emozionante e coerente.
Per farlo al meglio, avrai certamente bisogno di qualcuno che ti supporti nella realizzazione dei contenuti grafici (immagini, copertine social, foto ufficiali ecc.) e, se non è già presente nella tua squadra di lavoro, di qualcuno che si occupi di curare e aggiornare costantemente il tuo sito web e le tue pagine sui social. Per amplificare il racconto, dovrai anche supportare una strategia promozionale in advertising, cioè mettere in campo un po’ di budget per realizzare delle piccole, ma mirate, inserzioni a pagamento, ad esempio su Facebook e Instagram e probabilmente anche su YouTube.
Tieni conto che oggi, senza fare campagne a pagamento anche minime, è complicato riuscire a ottenere risultati soddisfacenti sui social. I contenuti organici hanno sempre meno visibilità, ed è quasi inevitabile dover sponsorizzare post e storie per raggiungere e coinvolgere il tuo pubblico.
UNA COMUNICAZIONE PERCETTIVA
Come avrai intuito, quella di cui stiamo parlando non è propriamente promozione classica, ma una forma di comunicazione “percettiva” che non prevede necessariamente l’azione di un tipico ufficio stampa, ma piuttosto la realizzazione di un laboratorio di “comunicazione potenziata”.
Un ufficio stampa potrebbe però agganciarsi e amplificare notevolmente il tuo lavoro, diventando a quel punto un partner di grande rilievo per diffondere a macchia d’olio tutto ciò che stai realizzando sul fronte della mediatizzazione e dello storytelling strategico. Se hai un po’ di budget a disposizione, prendi in considerazione l’idea di coinvolgere un ufficio stampa.
LE STRATEGIE DI COMUNICAZIONE
Abbiamo chiaramente appena scalfito la superficie di un argomento vastissimo, proveremo ad analizzare in successivi articoli tutte le possibili attività strategiche e operative che potresti mettere in campo per promuovere il tuo prossimo brano.
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Questo articolo è estratto da La Musica Attuale – come costruire la tua carriera musicale nell’era del digitale, di Massimo Bonelli.