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In che modo gli artisti usano Facebook

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I social network hanno cambiato radicalmente il rapporto tra cantanti e il proprio pubblico. 

Se prima per seguire i propri idoli bisognava andare in cerca di gossip tra le pagine di certi giornali, adesso basta aprire Facebook e “comunicare direttamente” con i nostri miti che, spesso, gestiscono in prima persona i loro social. 

Questa rivoluzione nel mondo della comunicazione è una svolta soprattutto per gli artisti perché permette una relazione più diretta e continuativa col proprio pubblico, ma a che prezzo? 

Sicuramente una persona che segue la pagina di un qualsiasi artista si aspetta scoop ed esclusive ma, nel caso di una qualsiasi delusione, la cosiddetta shit storm è da mettere in conto; ovviamente la stessa cosa vale anche nel verso opposto: non sono rare le crociate di certi artisti contro dei fans troppo invadenti che si vedono sommersi di insulti da tutti gli altri sostenitori. 

Da una ricerca emerge che “Musicisti e personalità della tv risultano i più seguiti (il 33% del campione), giornalisti e politici scendono all’11%”. Queste personalità in che modo utilizzano Facebook? 

(Da Wired)

 

QUALI ARTISTI SONO PIÙ ATTIVI SU FACEBOOK?

Prendiamo in considerazione alcuni artisti italiani tra i più influenti e andiamo a vedere cosa dicono di loro i loro profili:  

 

Laura Pausini ha quasi 7milioni di followers. 

Il profilo della Pausini è piuttosto istituzionale: l’artista condivide news, concerti e pochissime foto “private”, la cosa sbalorditiva sono i commenti sempre piuttosto moderati e mai eccessivi. Le cose sono due: o i fans della Pausini sono tra i più buoni del mondo, oppure il Social Media Manager dell’artista non approva i post più “forti” e li censura immediatamente. 

 

Vasco Rossi è uno degli artisti più seguiti in Italia con ben 4 milioni di followers. 

Vasco Rossi è vecchia scuola, condivide eventi, news musicali e ricordi della sua carriera; niente vita privata o qualunque altra informazione che vada al di fuori dell’ambito musicale. 

Dopo quegli anni oscuri dove il ritiro dalle scene sembrava imminente, Vasco ha abbandonato l’uso smodato e molesto del social network, per concentrarsi su argomenti più inerenti al mondo della musica riaffermando l’integrità del suo profilo. 

 

Fedez ha quasi 2 milioni e 300mila followers; reduce anche dell’ultimo disco e del successo di X-Factor, è sicuramente uno dei profili più seguiti in Italia. 

Oltre allpubblicità, Fedez punta molto sulla vita di coppia (e chi non lo farebbe se fosse sposato con una delle influencer più famose del mondo?) e sul figlioletto diventato anche lui una vera star. 

Se per quanto riguarda la promozione e le news musicale, il “rapper” riceve molte critiche dagli haters, la stessa cosa non si può dire della vita privata che, stando ai commenti, riceve la benedizione della rete, soprattutto per le foto del piccolo Leone. 

Fedez agisce più come influencer e/o persona che sbandiera i fatti propri in rete piuttosto che come artista e proprio per questo funziona anche su Facebook. 

 

Achille Lauro ha un numero di fans più modesto, circa 206mila, ma può vantare un profilo molto attivo. 

Dopo il successo a Sanremo le pagine social di questo artista hanno mostrato un’impennata di like e di commenti, molti dei quali decisamente aggressivi. 

Lauro non risponde quasi mai, ma c’è una schiera di sostenitori che rende vive le discussioni e difende il proprio idolo da tutte le insidie della rete e dei TG. Quasi nessuna info sulla vita privata e tanta musica, Achille Lauro è riuscito a sfruttare l’odio della rete per dare visibilità alla propria musica. 

 

Tirando le somme. 

 

COSA POSSIAMO DEDURRE DA QUESTA "ISPEZIONE DIGITALE"?

Anzitutto possiamo vedere come l’utilizzo piuttosto semplice di Facebook sia adatto a qualsiasi tipologia di utente, anche quello poco amico di una certa grammatica. 

Possiamo dedurre che lo spazio potenzialmente illimitato di questo social permette a tutti gli utenti di esprimersi al meglio (o al peggio) senza alcuna restrizione e con la possibilità di condividere o bocciare praticamente tutto, insomma Facebook è tanto (forse troppo) democratico. 

Per quanto riguarda gli artisti invece, le reactions permettono di fomentare o sedare le discussioni più varie senza bisogno di commentare: un cuore si può leggere come “non ti conosco ma mi piace quello che dici, continua” mentre una faccina arrabbiata si può leggere “smettila di andarmi contro” e via dicendo. 

Facebook è sicuramente uno dei social più utilizzati dagli artisti e dalla massa, complice anche questa facilità di interazione che aiuta anche quelli meno avvezzi a certa tecnologia. 

Arma a doppio taglio, dunque, perché se da un lato è un social adatto praticamente a tutti, dall’altro leggendo tra le righe c’è troppo astio e l’assurda convinzione di poter dire tutto, ma proprio tutto, senza conseguenze. 

 

FACEBOOK È ADATTO ALLA MUSICA?

Sicuramente sì e per diversi motivi: perché è in grado di fagocitare qualsiasi tipologia di link; perché è facile, diretto e senza limiti e perché può essere considerato un punto di incontro tra la “serietà” di Twitter le la morbosa curiosità visuale di Instagram. 

 

FACEBOOK È ADATTO A TUTTI?

Sicuramente sì, anche se negli ultimi anni si sta verificando una sorta di esodo di masda, soprattutto dei più giovani, che sembrano preferire l'immediatezza visuale di Instagram


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